Niccolò Canussio e il De restitutione Patriae

Il De restitutione patriae fu composto da Niccolò Canussio tra il 1497 e il 1499. L'opera venne redatta in aperta polemica con l'umanista Marcantonio Coccia, detto il Sabellico, che aveva a lungo insegnato a Udine ed era poi stato chiamato a Venezia, a reggere la scuola di S. Marco. Nel 1482 il Sabellico aveva pubblicato una storia del Friuli in cui aveva celebrato la città di Udine col nome Hunnium, dagli Unni distruttori di Aquileia, e aveva messo in dubbio le origini romane di Cividale, l'antica Forum Iulii di fondazione cesariana.

Niccolò Canussio apparteneva ad una delle famiglie cividalesi più importanti ed era, quando scrisse il De restitutione patriae, cancelliere del Comune. La sua opera si configura quindi come una vera e propria "difesa d'ufficio" dell'antichità e del primato di Cividale. Era un'epoca in cui la rivalità tra Udine e Cividale era ancora molto accesa, anche se la pace imposta dalla Repubblica di Venezia aveva trasferito il conflitto dall'ambito propriamente militare a quello della schermaglia giuridica e della polemica culturale. Si trattava del resto non soltanto di un atto di campanilismo, ma anche di un recupero della tradizione di un'intera regione, che si estendeva per quindici secoli indietro, senza soluzione di continuità: un'opera quindi il cui valore documentario appare infinitamente superiore alle motivazioni contingenti della sua realizzazione.

Il testo del De restitutione patriae è stato pubblicato nel 1990 dall'editore Casamassima, con trascrizione del testo di Mario D'Angelo, note introduttive e commento di Paolo Mantovanelli, Cesare Scalon e Cristina Moro. Il volume è stato corredato dalle riproduzioni fotografiche del manoscritto originale. La Fondazione Niccolò Canussio ha pubblicato una seconda edizione dell'opera, riveduta e corretta a cura di Orio Canussio, nell'anno 2000. La riedizione è stata presentata in occasione del convegno internazionale Integrazione mescolanza rifiuto. Incontri di popoli, lingue e culture in Europa dall'Antichità all'Umanesimo, che si è tenuto presso la sede cividalese della Fondazione dal 21 al 23 settembre 2000. Questa riedizione vuole essere un omaggio alla memoria di Vittorio Canussio, recentemente scomparso, che curò la prima edizione del De restitutione patriae e che volle intitolare appunto a Niccolò Canussio la Fondazione da lui creata.

Una versione elettronica della seconda edizione del De restitutione Patriae è ora disponibile in questo stesso sito web, sia in formato HTML, sia in versione PDF.

A conferma del grande interesse suscitato, anche a livello internazionale, dall'opera di Niccolò Canussio, nel 2005 il prof. Andrew F. Stone ha dato alle stampe una traduzione inglese commentata del De restitutione patriae): N. Canussio, On the Restoration of the Fatherland (De restitutione patriae, translated with a commentary by A.F. Stone, Padova, Unipress, 2005 (Archivio del Litorale Adriatico IX). L'edizione curata da Stone è disponibile in versione elettronica in questo stesso sito web.

Si propone altresì in questa sezione, per gentile concessione dell'autrice, un recente contributo di M. Visintini, La città di Cividale nell'opera di Niccolò Canussio, «Quaderni Cividalesi», VI serie, 30 (2008-2009), pp. 7-78, nel quale la studiosa riprende e commenta i passaggi del De restitutione patriae di particolare interesse per la ricostruzione delle vicende storiche di Cividale.