Convegno 2006: Tra Oriente e Occidente.

Indigeni, Greci e Romani in Asia Minore (Cividale del Friuli, 28-30 settembre 2006)







Presentazione

L'incontro e l'integrazione tra i popoli nell'Europa antica costituisce da sette anni il filo conduttore dei convegni internazionali della Fondazione Niccolò Canussio. Dopo il convegno del 2000, che tentò di fornire un quadro generale e complessivo del problema, negli anni successivi la nostra indagine si è articolata secondo due linee di ricerca complementari: tre convegni hanno analizzato aspetti significativi dei rapporti "interstatali" europei (moneta unica, democrazia, "terrore"); due convegni sono stati invece dedicati ad aree geografiche particolarmente significative al riguardo (la Spagna nel 2001, l'Illirico nel 2003). È su questa seconda linea di ricerca che si innesta il convegno del 2006, dedicato ad una terra che gli antichi distinguevano senza esitazioni dall'Europa, ma che ne condizionò profondamente la storia politica e culturale e che fu per eccellenza luogo di incontro, di scontro e di osmosi fra popoli diversi.

Il nostro ottavo convegno internazionale, che si terrà presso il Castello Canussio di Cividale del Friuli (Forum Iulii) dal 28 al 30 settembre 2006, avrà per titolo: Tra Oriente e Occidente. Indigeni, Greci e Romani in Asia Minore. Vi parteciperanno 19 studiosi provenienti da Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Olanda, Spagna e Turchia. Il titolo del convegno richiama la classica opera di Santo Mazzarino (Fra Oriente e Occidente. Ricerche di storia greca arcaica, 1947), cui sarà dedicata la relazione introduttiva. In questa regione dimoravano popolazioni di varia stirpe, eredi delle millenarie culture delle monarchie asiatiche, cui si era unito l'elemento greco, sia nella versione classica della prima colonizzazione, sia in quella, mista di apporti orientali, introdotta dalla conquista di Alessandro Magno e variamente evolutasi nei regni dei diadochi: dall'inizio del II secolo a.C., la graduale penetrazione romana aggiunse un nuovo elemento a questo quadro già assai complesso. L'obiettivo del convegno è appunto quello di studiare i risultati di questo incontro tra popoli e culture diverse, tra la conservazione delle tradizioni locali e la nascita di nuove identità.

Alcune relazioni saranno dedicate ai problemi nati dalla prima avanzata dei Romani nella regione, ai tempi della guerra siriaca, vista con grande favore da una parte dell'opinione pubblica greca, ma oggetto anche di varia ostilità: nella propaganda etolica e siriaca, che insisteva sul tema dell'invasione dell'Italia e della distruzione di Roma e che essendo basata sulla letteratura oracolare assumeva una connotazione religioso-sacrale; nella stessa Roma, da quanti vi individuavano una svolta rispetto alla tradizione romana, perché ora si vedeva nell'Asia una "terra di conquista" ed una porta aperta alla corruzione dall'oriente (una svolta, questa, variamente valutata dai moderni che hanno alimentato il dibattito sull'"imperialismo" romano). Diverse relazioni affronteranno i problemi legati a questo scontro culturale e religioso, ma anche ai fattori di integrazione (dalla valorizzazione del mito troiano all'introduzione a Roma del culto della Magna Mater), ai suoi effetti nelle relazioni politiche, alle sue influenze nella letteratura (in Virgilio, in Catullo e in altri autori), al destino dei centri religiosi d'Asia Minore da Augusto in poi e ai primi albori, in Asia e in Bitinia, del culto imperiale - senza ovviamente trascurare il ruolo di questa regione nella prima diffusione del Cristianesimo.

Altri studiosi si occuperanno dell'organizzazione del sistema provinciale nell'Asia Minore, tra il mantenimento di influssi "ellenistici" e romanizzazione vera e propria: è noto infatti che alle gravi difficoltà dell'epoca tardo-repubblicana (sia a causa delle diverse guerre, sia talvolta a causa delle malversazioni dei governatori e dei publicani), subentrò, con la pace augustea, una rifioritura dell'economia agricola, dei commerci, della vita cittadina della regione. Diverse relazioni saranno dedicate all'analisi dei rapporti fra l'amministrazione delle città e quella dell'entroterra, agli interventi del governo imperiale, ai margini di indipendenza che diversi centri riuscirono a conservare, alla composizione etnica delle città e delle loro classi dirigenti, al diritto di cittadinanza, alla cultura degli indigeni romanizzati.

Il convegno si svolgerà secondo la formula, ampiamente collaudata, del seminario con ampio dibattito fra i relatori. Il calendario dei lavori, con l'elenco dei relatori e i titoli dei loro interventi, è disponibile qui di seguito.




Programma del convegno






Il Concerto

In occasione del suo VIII Convegno Internazionale, la Fondazione Canussio organizza un concerto del

QUARTETTO D'ARCHI TEATRO ALLA SCALA di MILANO

Simonide Braconi (viola), Francesco Manara (violino), Pierangelo Negri (violino), Massimo Polidori (violoncello)

Musiche di

Wolfgang Amadeus Mozart

Quartetto per archi n. 4 KV 157 in Do maggiore
Allegro
Andante
Presto

Ludwig van Beethoven

Quartetto per archi op 18 n. 4 in Do minore
Allegro ma non tanto
Andante scherzoso, quasi allegretto
Menuetto. Allegretto
Allegro

Claude Debussy

Quartetto op. 10 in Sol minore
Animé et très décidé
Scherzo (assez vif et bien rythmé)
Andantino doucement expressif
Très mouvementé et avec passion

Cividale del Friuli
venerdì 29 settembre 2006 alle ore 21,00
Chiesa di San Francesco

La partecipazione al concerto è gratuita, fino ad esaurimento dei posti disponibili. I posti saranno prenotabili, a partire dai primi giorni di settembre, presso l'ufficio Informagiovani-Informacittà del Comune di Cividale del Friuli, piazza P. Diacono 10, tel. 0432 710460, fax 0432 710323, e-mail turismo@cividale.net.

Nel corso dei decenni il Quartetto d'Archi della Scala, fondato nel 1953, è stato protagonista di importanti eventi musicali e registrazioni; dopo qualche anno di pausa, quattro giovani musicisti, già vincitori di concorsi solistici internazionali e prime parti dell'Orchestra del Teatro alla Scala, decidono di ridar vita a questa prestigiosa formazione, sviluppando le loro affinità musicali già consolidate all'interno dell'Orchestra, elevandole nella massima espressione cameristica quale è il quartetto d'archi, con particolare attenzione al repertorio cameristico dei grandi operisti italiani. Ha scritto di loro il M. Riccardo Muti:"...quartetto di rara eccellenza tecnica e musicale,...la bellezza del suono e la preziosa cantabilità, propria di chi ha grande dimestichezza anche con il mondo dell'opera, ne fanno un gruppo da ascoltare con particolare gioia ed emozione".

Per ulteriori informazioni visitate il sito http://www.quartettodellascala.com.

Enti patrocinanti e contributori

Il convegno è posto sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica.




Con il patrocinio di:


Con il contributo di: