Il tema si delinea già in epoca molto arcaica. Il VII secolo a.C. segna la massima espansione della ceramica corinzia nel Mediterraneo ed è il momento in cui Egina e Corinto danno inizio alla monetazione: è il periodo inoltre in cui l'espansione coloniaria favorisce il cambiamento dei rapporti economici, e di conseguenza, giuridici, fra le diverse classi, incidendo quindi anche sulla vita quotidiana del cittadino greco.
All'inizio del V secolo a.C. i Tessali iniziano a coniare monete. La nascita, dopo le guerre persiane, della lega delio-attica si accompagna al primo caso di riscossione di un tributo "sovrannazionale": nell'isola sacra di Delo i membri dell'alleanza versano una tassa, la cui riscossione è di fatto garantita dagli Ateniesi, ma eseguita da un gruppo di amministratori denominati Ellenotamiai ossia "tesorieri dei Greci". Il caso più eclatante di "panellenismo economico", è il tentativo nel IV secolo di accreditare il filippo (moneta aurea coniata da Filippo II di Macedonia a partire dal 356 a.C.) come moneta unica della Grecia. Nel frattempo, cominciano a crearsi le prime rappresentazioni letterarie del mercator: il mercante cartaginese, personaggio tipico delle commedie da Menandro a Plauto.
Nel frattempo, l'economia monetaria si estende anche al mondo romano. È noto come a Roma, nell'età arcaica, non esistesse moneta: la ricchezza consisteva nei beni trasportabili (pecunia, da pecus, gregge) e la prima forma di moneta consistette in pezzi di metallo non coniato (aes rude), utilizzato per esempio nelle transazioni ancora nel IV secolo a.C. Già nella metà del V secolo a.C., le Dodici Tavole attestano una legge che regolava il tasso di interesse, oggetto di numerosi provvedimenti nei secoli successivi per frenare la mala genia degli usurai.
Nel IV secolo a.C. compaiono nel foro le prime tabernae argentariae (il personaggio dell'argentarius, cioè del "banchiere" è ben noto già a Plauto). La costituzione dei triumviri monetales, magistrati addetti alla coniazione delle monete, apre una nuova fase nella storia economica di Roma e la conquista dell'Italia la inserisce definitivamente nei grandi circuiti commerciali, favorendo la nascita di ceti sociali espressamente dediti al commercio e all'attività finanziaria. È nota ad esempio la proibizione rivolta ai senatori di svolgere attività commerciali di rilievo; il gran numero di leggi sul debito e sul tasso di interesse; la nascita delle società di capitalisti, i cosiddetti publicani, incaricati di riscuotere le rendite statali o di far eseguire lavori pubblici. Questi nuovi "tipi" e questo nuovo modo di vivere l'economia trova numerose espressioni negli autori latini, che non di rado ridicolizzano i nuovi ricchi e condannano il fenomeno dell'"accaparramento", da Plauto, a Orazio, ai filosofi.
Con l'impero, la moneta di Roma diventerà la moneta d'Europa e altri saranno allora i problemi che la nuova classe dirigente dovrà affrontare sia in ambito prettamente tecnico, sia sul piano morale e umano. Già nel I secolo d.C. i liberti imperiali e i parvenus giunti ai vertici della ricchezza verranno variamente immortalati da numerosi autori della letteratura latina, da Petronio a Giovenale e oltre.
Questi ed altri argomenti saranno trattati nel convegno del settembre 2002, che come i precedenti avrà la durata di tre giorni e sarà di carattere interdisciplinare. Si intende in questo modo stimolare il confronto fra diversi approcci tematici e diversi metodi scientifici, secondo uno schema già delineatosi nei tre convegni precedenti. I lavori si svolgeranno secondo la formula del seminario con ampio dibattito tra i relatori. Si prevede la partecipazione di circa 20 studiosi di chiara fama, docenti di Storia economica del mondo antico, Storia greca e romana, Letteratura greca e latina, Numismatica, Archeologia classica, Storia del diritto romano. A latere del convegno illustri economisti analizzeranno i primi risultati dell'introduzione dell'Euro.
Gli atti dell'ncontro scientifico sono stati pubblicati nel volume a cura di Gianpaolo Urso, Moneta Mercanti Banchieri. I precedenti greci e romani dell'Euro. Atti del convegno internazionale, Cividale del Friuli, 26-28 settembre 2002, Pisa, Edizioni ETS, 2003 (I convegni della Fondazione Niccolò Canussio. 2) [ISBN: 88-467-0752-4; 322 pagine]. Una versione elettronica integrale di tali Atti può liberamente consultata in questo stesso sito web della Fondazione Canussio.
Il Presidente Carla Canussio